Per circolare nelle ZTL di tutta Italia le persone con disabilità potranno usare un unico permesso. La misura è contenuta nel Decreto Legge semplificazioni
Nei giorni scorsi è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DL Semplificazioni (Decreto-Legge 16 luglio 2020, n. 76): un pacchetto di misure per ampliare la digitalizzazione nella Pubblica Amministrazione, che apporterà anche delle novità positive per gli automobilisti con disabilità (o loro accompagnatori). Si tratta della introduzione, finalmente, di un permesso unico per ZTL che consentirà alle persone con disabilità di circolare con i propri mezzi su tutto il territorio nazionale.
A darne notizia è il Ministero per l’Innovazione tecnologica e la Semplificazione, che anticipa anche le modalità di questa novità che renderà sicuramente più facile, sburocratizzandola, una pratica che le persone con disabilità italiane ben conoscono, e che spesso è stata causa di sanzioni.
La circolazione su tutto il territorio nazionale col permesso “unico” sarà possibile grazie ad una piattaforma unica informatica, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che consentirà di verificare le targhe associate a permessi di circolazione dei titolari di contrassegni rilasciati da ogni amministrazione comunale.
Come dicevamo, oggi il permesso di circolazione per accedere nelle zone a traffico limitato (Ztl) per i veicoli delle persone con disabilità è valido solo nel Comune in cui è stato richiesto, e per poter accedere alle Ztl in altri Comuni è necessario effettuare di volta in volta una nuova pratica. Con la norma inserita nel decreto basterà un solo permesso per accedere alle Ztl in tutta Italia. La misura entrerà in vigore solo con la pubblicazione di un decreto attuativo del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che dovrà essere emanato entro 90 giorni dalla pubblicazione del decreto, di concerto con i ministeri di Interno ed economia.
Per approfondire:
Il testo del Decreto Legge 16 luglio 2020, n. 76
Comunicazione straordinaria per trasferirvi la sentenza 131 del 2020 della Corte Costituzionale.
Le motivazioni con cui la Corte Costituzionale rigetta il ricorso del Governo alla legge regionale 2 della Regione Umbria collocano i concetti di interesse generale e amministrazione condivisa, il ruolo delle organizzazioni di terzo settore e soprattutto le attività di co-progettazione e co-programmazione in una prospettiva che il Forum fin dalla sua costituzione ha auspicato venisse riconosciuta e nella quale le organizzazioni di terzo settore si sono impegnate in continuità con la storia che le ha generate.
Un pronunciamento importante per il nostro mondo che dà forza e motiva il nostro impegno a metterci a disposizione dell'autonoma iniziativa dei cittadini, a far evolvere la collaborazione con gli enti pubblici e a operare per la coesione dei soggetti del terzo settore per organizzare e svolgere attività di interesse generale.
Attraverso il Testamento biologico, o Disposizioni anticipate di trattamento (DAT), una persona può indicare i trattamenti sanitari che intende ricevere o a cui intende rinunciare, proprio nel caso non sia più in grado di prendere decisioni autonome o non le possa esprimere chiaramente, per sopravvenuta incapacità.
La Legge 22 dicembre 2017, n.219, ha disciplinato la materia, indicando le condizioni e le modalità con cui ogni individuo adulto può, se lo desidera, esprimere la propria volontà attraverso le DAT.
Per chiarire i dubbi e agevolare la stesura delle disposizioni anticipate di trattamento, la Fondazione Umberto Veronesi ha predisposto un semplice vademecum, con le istruzioni per la compilazione, e un apposito modulo pre-compilato.
Per ulteriori informazioni: testamentobiologico@fondazioneveronesi.it.
COMUNICATO STAMPA
PENSIONI INVALIDI CIVILI TOTALI “INCOSTITUZIONALI”
LA CONSULTA DA’ RAGIONE ALLA ANMIC: IMPORTI TROPPO BASSI, NON ASSICURANO “I MEZZI NECESSARI PER VIVERE”